Parliamo di Pino l’Albino, anzi raccontiamo del fantasmagorico viaggio che Pino ripete ogni giorno all’infinito. Di cosa stiamo blaterando?
Del lunghissimo e interminabile percorso che senza sosta affronta la funicolare centrale di Napoli in quattro minuti e 20 secondi per salire da via Toledo fino a Piazza Fuga, nel cuore del Vomero. Ma riportiamo con ordine i fatti. Non appena apprendiamo la notizia dell’esistenza di un mitologico personaggio che vive nella funicolare di Napoli, senza indugio ci precipitiamo in città e, una volta giunti, ci dirigiamo all’ingresso della funicolare centrale. Entriamo in un vagone, ovviamente gremito di gente, e proprio nell’istante stesso in cui si chiudono le porte, la funicolare inizia ad accennare il suo primo movimento. Tra la folla si dimena un omino di mezza età bianco vestito; se non lo avessimo proprio davanti ai nostri occhi ci sembrerebbe più un bambino d’origini svedesi che un signore napoletano di una cinquantacinquina d’anni. Il signore, dopo aver conquistato il centro del vagone, inizia a parlare: “Signori e signore, anziani e bambini, cani e gattini mi presento sono Pino il mago albino, non rubo, non frodo e non sono violento e di questo vi assicuro ne sono contento, ma orsù, basta con le presentazioni non sono qui di certo per farvi orazioni; Abbia, dunque inizio la magia, abbia inizio prima che il tempo se la porti via”. Di fronte a questa bizzarra presentazione tutti si zittiscono; perfino un agitatissimo cane bassotto smette di abbaiare e, un bambino e una mosca che fino a quel momento erano in una irrisolvibile lotta tra loro, si fermano giusto punto. In un mistico silenzio d’un tratto va via l’illuminazione. Pino l’Albino, senza scomporsi, estrae dalla tasca una piccola scatola delle dimensioni di un soldino e la apre. Come d’incanto ne escono fuori centinaia di torce che Pino distribuisce a ogni passeggero della funicolare. A questo punto tutti le accendono e riempiono nuovamente di luce lo spazio circostante. Ma le sorprese non sono finite! Nel mezzo del vagone centrale, proprio mentre la funicolare si trova a metà del suo percorso, è comparsa una bellissima tavola addobbata da una tovaglia di plastica sulla quale è posato un mazzo di carte (rigorosamente napoletane). Ad ogni lato del tavolo c’è una sedia. Incredibile ma vero! Sta per iniziare un torneo di briscola. Ecco che prendono posto gli sfidanti! Partendo da sinistra verso destra vediamo Pluto il cane astuto, Geggetta la terribile vecchietta, e Pirenaico l’infallibile matematico. Ma cosa succede? C’è ancora un posto vuoto! Nessuno ha il coraggio di sfidare questi famosissimi campioni! Prendo l’iniziativa e mi siedo. Decido di prendere per le corna la situazione! In pochi istanti vinco la prima partita grazie ad un’ultima mano fortunata in cui mi ritrovo contemporaneamente asso, tre e re di briscola. Sfida dopo sfida si alternano i rivali che devo affrontare: Baro il barese avaro, Strozzino il cinese di Pechino, Pasquale il poeta di Natale, e molti altri ancora. Nonostante la loro bravura, i loro sporchi trucchi e la loro sfacciata fortuna riesco, ogni volta, a vincere di un soffio. Nel giro di un minuto sono diventato il campione di briscola più famoso di tutta la funicolare. Pino l’Albino mi strige la mano e mi regala il mazzo di carte. Poi in meno di un secondo ripone tavolo, tovaglia e lucine al proprio posto. Quando chiude la scatola si ferma la funicolare. Siamo arrivati al Vomero, nella Parioli partenopea. La gente esce frettolosamente e scompare tra le strade affollate. Nella funicolare rimane solamente Pino l’Albino, in attesa di un nuovo viaggio, già pronto per una nuova magia.