saggio grillo
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Ghirlanda e i racconti del saggio grillo – L’infanzia

Giorno dopo giorno il legame tra Ghirlanda, Mona e Lona si rinforza di più. Ma le due lucciole non sono le sole destinatarie dell’affetto della bambina.
Un anziano grillo ottuagenario, loro vicino di casa, grazie ai suoi imprevedibili racconti cantati è riuscito a conquistare l’interesse di Ghirlanda.
La piccolina, al risveglio dal riposino pomeridiano, non si dimentica mai di andare a far visita a Cirillo, questo il nome dell’insetto ortottero, per ascoltare le mille e più avventure di cui egli è stato volontario protagonista.
“Cosa ho imparato dalla vita?” si domanda il grillo rispondendosi ogni volta allo stesso modo: “Bisogna sempre tenere a mente il terzo principio della dinamica di Isacco Newton allorquando si fa, ovvero non si fa qualcosa!” A questa premessa segue sempre un racconto in cui una sua minima distrazione ha determinato conseguenze smisurate, il più delle volte conclusesi in colossali catastrofi. Già nella prima infanzia, nel tentativo di arrampicarsi su di uno stelo d’avena, distratto da una coccinella in volo acrobatico, cadde ferendosi una zampetta.

Ogni storia, infine, si conclude sempre con la solita raccomandazione: “Mia cara Ghirlanda, qualsiasi progetto tu abbia in mente di realizzare, pensa ad ogni possibile insidia che potrebbe allontanarti dal tuo obiettivo e fai in modo di prevenirla”.

Ghirlanda, affascinata dalla saggezza di Cirillo, non trascura mai di ringraziarlo con la rassicurazione di far tesoro dei suoi smeraldi di buon senso.

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