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Il chiostro maiolicato di Santa Chiara

Maja e Dafne, nel centro storico del capoluogo partenopeo, si confondono tra la folla che si ammassa lungo il decumano inferiore: Spaccanapoli. Riescono a stento ad accennare un passo per muoversi di qualche centimetro.

Fa molto caldo per essere una giornata invernale e Maja e Dafne, vestite di abiti eccessivamente pesanti, iniziano a sudare. Avrebbero bisogno di riposarsi in un posto più fresco, ma hanno un appuntamento con Sami a Piazza Garibaldi e devono sbrigarsi se non vogliono arrivare in ritardo.
All’incrocio di Via di Santa Chiara una monachella, vestita di nero, richiama la loro attenzione.

“Ragazze! Ragazze! Sì dico a voi due. Aiutatemi! Briciola e scappata. Vi prego dobbiamo cercarla. Ho paura che le potrebbe accadere qualcosa di terribile”. 

Maja e Dafne rinunciano alla puntualità e decidono di aiutare la suora. Sami aspetterà!
Ancora non sanno chi sia Briciola, ma chiunque sia devono soccorrerlo. Non possono tirarsi indietro. Ne va del loro buono nome di eroine delle favole.

Non tutti i mali, poi, vengono per nuocere. Uscire dalla calca è un vero sollievo.
La suora corre veloce e Maja e Dafne fanno molta fatica a starle dietro. Attraversano un cortile, un enorme portone e finiscono nel chiostro più meraviglioso che le loro pupille abbiano mai visto. A Dafne pare di essere in uno di quegli incantevoli giardini del sud dell’Andalusia. Panchine, muretti. Ogni cosa è adornata dalle splendide maioliche dei fratelli Massa.
La suora, che assomiglia a Mary Poppins, è lì accanto a loro. Le prende per mano e gli chiede di chiudere gli occhi e saltare. Tutto accade in un secondo e Maja e Dafne si ritrovano dentro il dipinto di una di quelle maioliche che adornavano il chiostro dove erano solo pochi istanti prima. Il paesaggio è fantastico. Fiumi, campi di grano, piccoli ponti, antichi mulini. Le due amiche, proiettate in questa nuova avventura, sono entusiaste, ma alcuni colpi di fucile esplosi poco distante, ricordano loro che il confine tra l’incubo e il sogno è sempre sottile. La monaca lascia la presa. Poi  dice:

“Maja, Dafne, dobbiamo sbrigarci. Dobbiamo trovare Briciola prima dei cacciatori”. 

“Signora monaca – le risponde Maja in tono cortese – siamo ben felici di aiutarla, ma ci deve prima dire chi è Briciola”.

“Ma come!!! Davvero non lo sapete?  E’ la gatta più importante di Napoli. Dal pelo fulvo e un po’ sovrappeso, dai lunghi baffi e dalle larghe striature è quasi una leggenda in questa città”.

“Ok! La troveremo! Promesso!” 

Le tre si dividono. La monaca va verso est e Maja e Dafne verso Sud.

Durante la loro ricerca Maja e Dafne incontrano contadine, artigiani, mugnai, viticultori. Ognuno dà loro indicazioni diverse sul luogo dove Briciola potrebbe essere andata a finire.

Chi dice che è presso un ruscello, chi nella piazza principale di un borgo vicino, chi ancora all’interno di un’antica fattoria.
Le due amiche sono disperate. 
Sono sul punto di rinunciare quando una piccola volpe, dopo esserglisi avvicinata, chiede loro di seguirla.

Le conduce all’interno di un meraviglioso convento pieno di cripte, di stanze segrete e di sacri oratori. Camminano per diverse ore e, infine, giungono nella stanza delle piscine. 

Lì ritrovano la monachella. Non è sola. E’ insieme a Briciola e a molti altri gatti.
La suora, vedendole, sorride; poi gli dice con fare affettuoso:

“Mie care se non fosse stato per voi non sarei mai giunta fin qua. In realtà Briciola non era mai fuggita dalla sua casa. Ero io che mi ero perduta. E senza il vostro aiuto non ce l’avrei mai fatta a ritrovare la mia casa!

Grazie davvero di cuore, amiche mie!
Ma voi, se non sbaglio, avete un appuntamento. Forza chiudete gli occhi. E’ tempo che torniate da dove siete venute. Sono certa che ci incontreremo ancora”.

Maja e Dafne, seguendo le indicazioni della monaca, chiudono gli occhi per un paio di istanti. Una brezza leggera le sfiora. Poi, meravigliate, si accorgono di essere tornate nel mondo reale. Sono già a Piazza Garibaldi.

Sami non è ancora arrivato. Incredibilmente sono in anticipo rispetto al loro appuntamento.

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