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Fuochi, artifici e altri esplosivi

È la solita vecchia storia che si ripete. Nel mondo al contrario la festa di un popolo è il lutto di un altro.
Mentre Maja e Dafne camminano tra le macerie lasciate dalla guerra, il rumore degli esplosivi echeggia in lontananza; si avverte, inoltre, un nauseabondo odore di plastica bruciata che si intensifica dopo ogni passo.

L’illusione

“L’è finita la guèra. L’è finita la guèra! Còrrete a festeggià. Stan giochèn coi fuochi d’artifizzio!”

Urla un fenicottero rosa dallo spiccato accento toscano. Il malmesso volatile ha una zampa spezzata e si sorregge grazie all’aiuto di un vecchio bastone.

“Che meraviglia!!!” Commentano all’unisono Maja e Dafne che per un istante tirano un 😮‍💨 di sollievo.

La realtà

Ma un fragoroso boato irrompe improvviso e, al contempo, un’anziana e distinta volpe piangendo grida:

“Non è vero. Stanno lanciando le 💣 💣 . Mirano agli ospedali. Oggi hanno ucciso l’unico cardiologo presente nella struttura. Si chiamava Marwan Al-Sultan. Senza di lui moriranno tantissime altre persone.
Mi chiedo qual è stata la sua colpa in questa storia?
Lui voleva solo far bene il suo lavoro.
Voleva salvare le persone.
Ed è morto proprio per questo: perché era un medico!”.

In salvo!

Maja e Dafne abbracciano la povera 🦊 , ma non c’è molto spazio per la commozione; insieme alla nuova amica si affrettano a cercare un riparo che trovano in una isolata grotta.

Intanto, fuori, le bombe e i 🎆 🎆 🎆 esplodono senza soluzione di continuità; il confine tra gioco e disperazione, tra festa e guerra, tra gioia e dolore è sempre più sfumato.
Maja trema terrorizzata mentre Dafne si sente disarmata. Entrambe sanno che devono fare qualcosa, ma per il momento non possono uscire dalla grotta che le sta proteggendo.

Le fotografie sono state scattate il 2 giugno a Sant’Erasmo durante la festa del Santo Patrono a Porto Ercole

Puoi approfondire la figura di Marwan Al-Sultan su Pressenza

Posted in: I luoghi visitati da Maja, Italia, Parchi, ville e giradini, Toscana

Disperse nella pineta della Duna Feniglia

Il caldo asfissiante suggerisce a Maja e Dafne di addentrarsi in una fitta pineta. Ma le due amiche finiscono per smarrirsi nella boscaglia, disorientate da un dedalo di tortuosi sentieri; dopo ore di cammino non sanno più come tornare indietro anche perché attorno a loro non c’è anima viva a cui chiedere aiuto.
Superano per inerzia l’ennesimo bivio e giungono in uno slargo dove la vegetazione è insolitamente più diradata. Là, un grido le scuote:

“Dovete sbrigarvi! Non c’è più tempo.”

Maja e Dafne volgono lo sguardo in direzione di quell’ammonimento e, tra l’oscurità, scorgono la Gorgone Medusa, imprigionata in una pietra, che continua a parlare:

“Il potere di Morana è cresciuto a dismisura e se non interverrete subito, ogni speranza di salvezza svanirà. Gli ultimi accadimenti si sono rivelati devastanti. Gli eserciti hanno sparato a persone in fila per un pezzo di pane, hanno bombardato la redazione di una televisione e hanno fatto esplodere un ospedale. Dopo questi crimini si è persa, ahimè, ogni parvenza di umanità.”

Una lacrima sgorga dall’occhio sinistro della Gorgone e scivola sulla roccia finché non cade a terra.

“E cosa possiamo fare?” risponde Maja che poi prosegue: “Sono anni che inseguiamo Morana in giro per gli universi, ma non siamo mai riuscite ad avvicinarla: siamo stanche, demoralizzate e ci sentiamo impotenti.

La Gorgone, dopo aver ascoltato la giovane pittrice, riprende il suo discorso:

“In realtà, proprio ora che tutto sembra perduto c’è una possibilità di salvezza. In questo momento Morana si sente invincibile e le sue nefandezze non hanno più filtri. Vi assicuro che sarà più facile per voi smascherarla.
Andate in mezzo alla gente e raccontate la verità.
Dite a chi spara che è vittima di un incantesimo; spiegategli che tornerà di nuovo a essere felice solo se rinuncerà alla violenza.

Dette queste parole Medusa rimane in silenzio. Maja e Dafne la ringraziano per i preziosi consigli e, con rinnovata fiducia, riprendono il viaggio. Giungono ai confini della laguna di Orbetello dove un airone cinerino indica loro la strada per uscire da quel labirinto fatto di pini e di arbusti.

Nonostante la devastazione che le circonda, Maja e Dafne non si arrendono e continuano la ricerca di Morana, ancora impunita.

Riusciranno a portare a termine la loro missione?

Approfondisci su wikipedia la figura di Medusa e la Riserva naturale della Duna Feniglia.

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