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Manifestazione per la casa – Migranti – 26 agosto 2017

Maja, Mona, Lona e Dafne finirono nel bel mezzo di un affollato corteo. C’erano persone che, in fuga dalle parti più povere e più pericolose del mondo, erano venute a cercare miglior sorte nel nostro BelPaese, ma non avevano trovato neanche un posto per dormire e, umiliate e stremate, dopo aver preso coraggio si erano messe a marciare.
C’erano tante donne e tanti bambini, molti giocavano, alcuni piangevano, tutti marciavano insieme ai propri genitori. E urlavano rivolgendosi ai governanti del nostro BelPaese: il diritto ad avere una casa.

Dafne domandò a un anziano signore del luogo perché stesse sfilando accanto a quei profughi; quello prima le sorrise, poi le rispose: “Per gratitudine”. Quindi aggiunse: “Noi, i vecchi abitanti del BelPaese, abbiamo smesso da tempo di fare politica. E… se non fossero arrivati loro a destare le nostre coscienze, in pochissimo tempo saremmo diventati schiavi del Potere.
Guardateli! Sono l’unica vera speranza di cambiamento. Loro, a differenza di noi, hanno ancora la forza per continuare a lottare per i propri diritti, nonostante abbiano già provato le più atroci sofferenze; patite sia durante il lungo viaggio attraverso l’ostile deserto africano, sia nelle orribili celle tripolitane, sovraffollate, umide e anguste in cui sono stati rinchiusi per giorni, mesi e anni”.

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