Posted in: Abruzzo, I luoghi visitati da Maja, Italia

Ovindoli

Sami è andato a sciare a Ovindoli. E’ un vero sciatore perché è sulle piste già alle 8,30.

Per arrivare a quell’ora si è dovuto svegliare all’alba visto che fino a ieri si trovava a Katmandu. La levataccia viene premiata! E’ il primo a scendere sulle piste ancora inviolate. Entra dentro la uovo-macchina e si fa trasportare verso la cima più bassa dei monti per iniziare a vivere la sua piccola avventura. Quando si apre il guscio della uovo-macchina si trova a poco più di 1400 metri di altezza. 

Davanti a lui, due panchinovie. La “Capanna” e l'”Anfiteatro”. Visto che la Capanna è più vicina, Sami opta per quella. Aspetta che arrivi la sua panchina e, poi, salta su pronto per una nuova salita. Fa freddo. Il vento soffia a 200 nodi.
Sami si abbottona per bene le cinque giacche, indossa gli 8 cappelli e le 16 sciarpe e spera di non arrivare congelato sulla vetta. Per fortuna al termine di quel gelido viaggio, Sami respira ancora e, finalmente, è pronto a sciare. Fa una curva, poi un’altra e anche se non andava in montagna da quando era bambino, ogni gesto piano piano gli viene automatico. Sente solo qualche piccolo dolore muscolare all’inizio, ma poi scende giù come una freccia. Si ferma alla panchinovia Montefreddo e si prepara di nuovo per un’altra fredda salita. La gioia all’arrivo è questa volta, ancora maggiore, perché la pista grigio scuro scuro che si appresta ad affrontare è tra le più belle del comprensorio. Mentre scende cade anche qualche fiocco di neve, un babbo natale in bicicletta lo sorpassa e un bambino con lo slittino inizia a volare.

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