Posted in: Castelli e torri, I luoghi visitati da Maja, Italia, Lazio

Rocca Abbaziale dei Borgia

Rocca abbaziale dei Borgia

Nel Regno di Subiaco svetta, sul cucuzzolo più elevato della città, una fortificazione imponente che domina la Valle dell’Aniene. La storia di questa rocca è piena di avventure. Sembrerebbe che proprio qui sia nata Lucrezia Borgia, eroina di millanta favole (o storie che dir si voglia).

Qualcuno la chiama Rocca dei Borgia, qualcun altro dei Colonna e i più cattolici Rocca di Papa Pio VI. I cantastorie dicono che fu costruita attorno all’anno mille e che la famiglia Borgia l’adornò ripetutamente con decorazioni di alto pregio; dopo di loro, ci par di aver capito, si occupò di custodirla la superba famiglia Colonna. Quest’ultimi, stirpe d’impavidi combattenti, (ricordiamo uno dei loro tanti motti “come i giunchi ci pieghiamo, ma non ci spezziamo) affrontarono innumerevoli battaglie contro il Papato che aveva mire ambiziose sulle terre di Subiaco. E così, di volta in volta, a seconda di chi conquistasse il potere, la rocca cambiava le proprie decorazioni. Le sale con i dipinti raffiguranti la mitologia (erotica) pagana e affrescati sulle pareti venivano censurate con carta da parati; pittori e imbianchini si alternavano in un’eterna lotta tra il sacro e il profano.

Maja visita la rocca guidata da una giovane fanciulla dagli occhi turchesi. La giovane le racconta di essere sempre in lotta con dei piccoli visitatori che giungono al museo con il solo scopo di tormentarla. I rivali delle fortezze dei paesi vicini si divertono a inviare bambini che non hanno scrupoli nel tempestarla di domande.
Perché questo dipinto?
Perché la carta da parati?
Perché il castello è stato costruito proprio in quel punto e non in un altro?
Perché un’immagine di una colonna è dritta e l’altra è storta? Etc. etc..
Ma lei, nonostante i mille tranelli nascosti dietro le infinite domande è sempre riuscita a dare le risposte esatte.

Sappiate così che, se vi dovesse capitare di passeggiare da queste parti e di visitare la rocca, potrete incappare in una tra le innumerevoli e divertenti dissertazioni culturali tra la giovin donna e i pargoletti saputelli!

Ma il tempo stringe e anche questo racconto è giunto inevitabilmente al termine.

Se vi è piaciuto ne siamo contenti, se invece vi ha annoiato ne restiamo indifferenti, perché siamo già pronti a scrivere altre fiabe di vincitori e perdenti con la penna in mano e la lingua sciolta tra i denti.

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