Referndum
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Referendum cittadinanza

Nel pianeta Mondo correva l’anno 1660, le guerre imperversavano e i governi degli universi promulgavano leggi sempre più repressive nei confronti di chi contestava il potere; in alcuni luoghi (fabbriche occupate, posti di detenzione dei migranti, etc.) le autorità punivano persino chi rimaneva immobile se quel gesto significava praticare disobbedienza passiva.
Maja e Dafne nel loro interminabile viaggio verso Morana si barcamenavano aiutando ora un pover uomo senza una casa, ora un’infelice donna caduta in disgrazia priva di cibo e di lavoro.
In quel marasma globale, mentre le istituzioni di ogni dove ergevano muri per difendere i propri confini, nella pacifica tribù di Possibile accadde un fatto davvero straordinario.
Situata al centro di una meravigliosa penisola ricca di preziose risorse naturali Possibile era per molti il luogo in cui ricominciare una nuova vita. Purtroppo, la legislazione locale imponeva insostenibili lungaggini burocratiche agli stranieri che avanzavano domanda per acquisirne la cittadinanza; così, diverse associazioni proposero un referendum volto ad abrogare la norma che al diritto di civiltà frapponeva pachidermiche tempistiche amministrative.
I capi storsero il naso di fronte a quell’iniziativa denigrandola a ogni occasione;
i soggetti più influenti sull’emozione pubblica all’inizio reagirono timidamente, ma una volta compreso il valore di quell’idea di civiltà la appoggiarono con forza e vigore.
Maja e Dafne non esitarono un secondo e sin dal principio aiutarono le associazioni; insieme raccolsero centinaia di migliaia di firme per provare a rendere reale la possibilità di cambiamento*. 

Il link del comitato per il referendum: referendumcittadinanza.it

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