Posted in: I luoghi visitati da Maja, Isole

Lona e Mona a Ponza e Palmarola

Un luogo incontaminato in cui Lona e Mona trascorsero degli ultimi giorni spensierati fu l’arcipelago delle isole ponziane. 

Ma a metà del loro soggiorno qualcosa cambiò. Da quel momento in poi gli Universi furono sconvolti da una serie di cataclismi a cui le due piccole lucciole dovettero far fronte per salvare l’umanità.
Una mattina, mentre stavano camminando, iniziò a tirare uno strano vento da Est. I locali lo battezzarono “il fiato della mafia” perché nel soffiare il suo sibilo sembrava ripetere questa parola: “Maaaaaa-fiaaaaaaa”. Era tetro come un avvertimento, una minaccia.
Fu allora che sulla spiaggia di Chiaia di Luna incontrarono un grande e giovane rapace, il quale riconoscendo in Mona e Lona le due grandi e coraggiose paladine le avvicinò e disse loro:
“Care Mona e Lona, vengo da un’isola molto più grande di quella in cui ci troviamo. La bellezza delle acque del posto dove son nato era ovunque pari a quella di Ponza e Palmarola. Purtroppo, quel vento che adesso state avvertendo anche qua, e che si sta espandendo in ogni parte delle terre conosciute, da noi spira da anni e ha portato devastazione, inquinamento, tossicità. Ho provato, con spirito di servizio a contrastarlo insieme a un gruppo di compagni coraggiosi, ma siamo stati sopraffatti.
Se vogliamo evitare che si propaghi ovunque ho bisogno del vostro aiuto. Dobbiamo formare un movimento di pace e di legalità! Se, infatti, ciascuno di noi facesse il proprio dovere sarebbe semplice arginare questo male. Sarebbe semplice sconfiggere l’arroganza di un maleficio che non appartiene alla natura, ma è opera di qualche stregone divorato dall’odio. Abbiamo tanti segnali che ci fanno credere che possano accadere delle cose spiacevoli nel prossimo futuro. Ma dobbiamo avere fiducia perché noi siamo più forti. Lo stregone e i lacché che lo adulano muoiono da vigliacchi una volta al giorno, mentre voi che siete due eroine – e tutti coloro che si metteranno insieme a voi – vivrete la vostra vita esprimendo tutto il suo potenziale e morirete soltanto quando sarà la vostra vera fine. Mi fido di voi perché so che saprete sopportare la vostra paura dalla quale in alcun modo vi farete condizionare. Siate coraggiose, non incoscienti! Molti saranno affascinati dalle illusioni di questo stregone, perché attraverso il suo diabolico e potente vento, l’onomatopeico maaa-fiaaaa, convincerà gli esseri più in difficoltà a cercare nell’odio, e non nell’amore, la soluzione ai loro problemi.
Detto ciò prese il volo.

Il grande giovane rapace aveva scelto di affidare, come un testamento spirituale, queste parole a Mona e Lona perché credeva in loro. E le due lucciole non lo delusero; presero sul serio il compito che fu loro affidato. Per prima cosa difesero, insieme ai virtuosi abitanti dell’arcipelago, l’arcipelago ponziano dal vento dello stregone. Poi, percorsero ogni centimetro dei luoghi abitanti per arginare quella devastazione. Ci riuscirono, grazie anche all’aiuto di genti coraggiose che non fuggirono via. 

Una sera vennero a sapere che quel valoroso uccello era morto combattendo, ma seppero anche che era riuscito a infliggere un colpo durissimo al sofisticato sistema di difesa che proteggeva il terribile mago e che da quel momento in poi sarebbe stato più semplice sconfiggerlo.

Quel giorno era un 23 maggio e in quella data ogni anno Mona e Lona ricordano il grande giovane rapace che aveva dato loro forza e speranza per sopraffare un nemico che sembrava imbattibile.

Pagina wikipedia dell’arcipelago Ponziano

Pagina wikipedia di Giovanni Falcone

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