Vespa
Posted in: I luoghi visitati da Maja, Lazio, Paesi, borghi e città

Il sacro mistero di Calcata

Maja e Dafne sono in preda allo Sconforto, la loro ricerca non ha dato frutti e, da troppo tempo ormai, non c’è un solo segnale di svolta nel loro cammino.
Dopo essersi trascinate per due giorni lungo la selvaggia Valle del Treja scorgono, disteso su un piedistallo di tufo, l’antico e oscuro borgo di Calcata. La vista dell’abitato è per loro indifferente; accolgono l’immagine del paese allo stesso modo di quelle degli innumerevoli insetti, alberi e sentieri che l’hanno preceduta.
Nonostante gli infiniti affanni Maja e Dafne non hanno scoperto il luogo dove si nasconde Morana e, per questo motivo, ciò che all’inizio per loro era un progetto da realizzare con il susseguirsi dei giorni si è trasformato in un’illusione inafferrabile.
Le due amiche avrebbero desiderato poter pensare al domani con qualche piccola e rassicurante certezza: un luogo dove andare, una direzione da prendere; invece, nelle loro mani non stringono nulla e, per di più, la violenta pandemia che ha colpito gli universi non ne vuole sapere di allentare la morsa.
Così come il mercurio, percependo il calore, si dirige verso l’alto, allo stesso modo la Nebbia, fiutandone la disperazione, insegue Maja e Dafne e, una volta raggiunte, le avvolge e ripete:

“Fallimento, fallimento, fallimento.”

Riempiendo il vuoto delle loro anime con la Paura e l’Insicurezza.

“Che senso ha continuare a portare avanti questa assurda missione?”

Urlano le loro teste dentro i loro cuori.
Fatiche, speranze e progetti non contano più nulla.
Maja e Dafne hanno perso anche quella piccola e residuale percezione dell’esistenza che con fatica avevano conservato fino a pochi istanti prima.

“Quanto durerà tutto questo? E se anche qualcosa dovesse accadere, quel giorno noi avremo ancora le forze, la lucidità e il tempo per realizzare il nostro progetto?”.

Affollate da queste domande, ma non dalle loro risposte, Maja e Dafne entrano in paese.
Per le strette e sinuose stradine non c’è nessuno.
Il Vento, in perfetto accordo con la Nebbia, sibila un gelido suono che sembra significare:

“La fine di tutto sta per arrivare”.

In quel momento, con un gesto istintivo, le ragazze si prendono per mano: compiono quella azione come se volessero, attraverso il contatto, tentare di recuperare un po’ di calore; come se volessero provare a rivivere quella sensazione di felicità perduta chissà dove durante il viaggio; smarrita in un posto che non ha più né forma, né suoni, né colori; in un luogo che non ha più un nome.
Ma non accade niente, nessuna scintilla si accende.
In uno stato di agghiacciante catatonia raggiungono l’affaccio sull’orrido più profondo di tutta la regione. Lì, una magnetica forza di gravità sembra attirarle verso il burrone.
Maja e Dafne chiudono gli occhi e, come se fossero un unico corpo, avanzano, piano ma senza esitare, verso quel nulla privo di ritorno.
Quando mancano un paio di passi all’inevitabile caduta, una voce, improvvisa e inaspettata, le ferma.

“Maja, Dafne il vostro tè è pronto!!”

Le ragazze aprono gli occhi. Guardano il precipizio sotto di loro e con un piccolo balzo si tirano indietro. Si rendono conto che si stanno tenendo per mano e, d’istinto, stringono la presa più forte come per assicurarsi di non essere saltate giù. Poi, si voltano in direzione della salvifica voce e scorgono sul far di un uscio una dolce vecchina che, guardandole amorevolmente e con tono materno e deciso, riprende a parlare:

“Su, forza! Che aspettate? Entrate dentro casa. Non vedete come siete ridotte? Dovete recuperare spirito ed energia.
Ma che sono quelle facce?
Coraggio! Morana è più vicina di quel che sembra.
La vostra missione presto si compirà e ogni cosa andrà come deve andare”.

Maja e Dafne, incredule, si guardano e accennano un sorriso.
Poi le tre, dopo essersi tirate dietro la porta, entrano in casa.
Fuori, la Nebbia e il Vento, amareggiati per non essere riusciti a portare a termine il proprio compito, si ritirano e si dirigono, con non pochi timori, verso la dimora della perfida Morana.

Aiutaci a migliorare il mondo di Maja!

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to Top