Posted in: America, I luoghi visitati da Maja, Maine, Stato di New York, Usa

Paesaggio orientale..

Grazie a un’inaspettata magia, il cui autore risulta ignoto ai narratori di questa storia, Maja e Dafne si salvano da una situazione disperata; davanti a loro compare uno di quei portali quadridimensionali che permettono di viaggiare nello spazio.

Le due ragazze, dopo aver tirato un sospiro di sollievo, lo attraversano e si ritrovano al sicuro sopra un grande ponte dal cui sfondo scorgono i 🏙 della città nuova.

Maja e Dafne si sono salvate per un pelo, sfuggendo al terribile bombardamento che poche ore prima le aveva sorprese nelle terre d’oriente. Altre persone, purtroppo, non hanno avuto la loro stessa fortuna.

Intanto, dalla radio di un’autovettura in sosta viene trasmesso un comunicato del canale intergalattico: le autorità imperiali hanno sferzato il chirurgico attacco contro le forze del male che con il loro atteggiamento insolente rappresentavano una tanto ipotetica quanto irreale minaccia. Il dipendente dell’emittente rassicura i suoi ascolatori: “Non ci sono vittime civili!” e continua: “È già pronto un generoso piano di ripartenza: sarà attuato non appena i diabolici nemici della pace firmeranno giusti ed equi accordi unilaterali nel rispetto delle regole dei nostri amati governanti”.

Da tempo Maja e Dafne hanno smesso di credere a quelle propagandistiche notizie. Sanno bene che cessare il fuoco è l’unica soluzione efficace per interrompere questi terribili massacri.

Ma l’ondata di violenza appare inarrestabile così come l’oscurità che dilaga in ogni dove. Nonostante ciò le due amiche credono ancora che sia possibile realizzare il loro sogno: sconfiggere Morana e riportare la pace tra i popoli; una pace che al momento sembra una irraggiungibile chimera.

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Acadia National Park (Una pietra riuscirà a salvare il mondo?)

Acadia National Park

MajaDafne durante il loro viaggio verso il Canada attraversano il rigoglioso stato del Maine.

La strada, dopo aver squarciato infinite distese boschive, le conduce alle soglie dell’isola del Monte Deserto.
Per iniziare a visitarla basterebbe oltrepassare una striscia molto stretta di terra, lunga qualche centinaio di metri.
Le ragazze sono un po’ stanche, hanno camminato per giorni e l’idea di fare una escursione rilassante le alletta molto; così, senza troppi indugi, decidono di prendersi una pausa e di esplorare quel luogo, anche perché hanno notato un invitante cartello con una foto di una spiaggia e la scritta: “Maja e Dafne siete le benvenute nel mirabolante Parco di Acadia, un posto assolutamente da esplorare!”  
Nel leggere quel messaggio le due si scambiano uno sguardo di intesa, ringraziano il cartello per l’accoglienza e vanno alla scoperta di quell’area incontaminata. Per attraversare il ponte devono prendere un pullman in sosta poco distante da loro.
Il mezzo Explorer sta per partire e l’autista, scorgendo Maja e Dafne dallo specchietto retrovisore, grida loro a gran voce di salire.
L’emozione delle due giovani amiche nel riconoscere in quel accorato invito la voce di Colombo è infinita. Il piccione racconta alle sue care ragazze, dopo averle fatte salire sul pullman, di essersi preso una breve pausa dalla biblioteca delle mappe geografiche e di aver accettato, per corrispondenza elettronica, il lavoro stagionale di autista esploratore del Parco.
E’ il suo primo giorno di servizio e non ha la minima idea di cosa vedranno.
Finalmente, dopo tante fatiche Maja e Dafne vivono un istante di spensieratezza; rincuorate dalla voce amica di Colombo ed emozionate dall’avventura in procinto di iniziare, prendono posto una accanto all’altra e aspettano la partenza del mezzo.
Non attendono molto; con un improvviso sobbalzo il pullman prima si avvia e poi si dirige verso l’isola.
Gli altri passeggeri sono dieci: una numerosa famiglia di aragoste e uno scrittore con qualche disturbo mentale. 
Colombo inventa divertenti storie sul paesaggio; paesaggio che sin dalle prime curve si rivela ancor più spettacolare rispetto a quanto suggerito dal cartello stradale.
La famiglia di aragoste scatta foto a ripetizione mentre il folle scrittore cerca di avvistare, servendosi di un grosso cannocchiale, una pietra preziosa da mangiare; tutto appare normale!
Ma, al sedicesimo tornante un grosso masso si stacca dal costone della montagna e colpisce il pullman spingendolo fuori strada.
Ed è solo per merito della bravura di Colombo, per la prima volta alla guida di un mezzo meccanico, se tutti restano incolumi evitando di precipitare in un vicino burrone.
Il piccione e lo scrittore attendono il servizio di soccorso, le aragoste continuano la passeggiata a piedi proseguendo a scattare fotografie, mentre Maja e Dafne si ritrovano a gambe all’aria!
E quella che sembrava una piccola rilassante vacanza comincia a rivelarsi un qualcosa di totalmente inaspettato.
Proveniente dalla vicina spiaggia si avvicina a loro il vecchio Bar Harbor, un leone marino locale, che allunga le sue pinne per aiutarle a rialzarsi da terra. L’otaria riconoscendo in Maja e Dafne le eroine degli universi approfitta della situazione per chiedere loro un favore.
“Care Maja e Dafne, l’isola si sta sgretolando e alla sua distruzione seguirà quella del Maine, degli Usa e infine di tutti gli Universi. Il procedimento di acceleramento verso la fine del mondo è stato provocato dall’ennesima violenza degli esseri umani. Un uomo armato di origini europee ha barbaramente ucciso, soffocandolo per otto minuti e quarantasei secondi, un uomo di origini africane disarmato e impotente.
La violenza di questa azione ha spezzato gli equilibri magici delle pietre incantate dalla strega Morana.
Da quel momento si è attivato un conto alla rovescia che porterà alla distruzione totale.

Solo se riuscirete a trovare la pietra impressa dalla terribile strega del nord che giace sul fondale del lago Jordan e a portarla sulla cima del Monte Deserto, potremmo avere una possibilità di salvezza. Dovete cercare la pietra più scintillante di tutte.
Sembra proprio che anche oggi Maja e Dafne debbano rinunciare alla loro vacanza; ancora una volta il loro destino gli è venuto di nuovo incontro e ha messo davanti a loro una sfida davvero ardua. Le due, però, non si perdono d’animo e affrontano questa nuova prova con coraggio e determinazione.
Dopo alcune ore di cammino giungono sulla riva del lago Jordan. Lo specchio d’acqua e il paesaggio che lo avvolge sembrano dipinti da un pittore; le rocce hanno mille sfumature di colori e le acque riflettono le infinite tonalità di verde dei boschi vicini. Restano alcuni secondi immobilizzate a contemplare quel meraviglioso panorama, poi si immergono nell’acqua e incominciano la ricerca. Sul fondale numerosi sassi sono illuminati dai riflessi del sole. Ma solo una piccola gemma sembra brillare di una luce propria.
Dopo averla individuata le ragazze escono dall’acqua fanno un enorme respiro e si immergono di nuovo determinate a recuperare quell’oggetto prezioso. Estraggono la pietra con non poche difficoltà, ma unendo le forze riescono nell’impresa e con l’ultimo filo di aria riemergono in superficie. A questo punto non rimane loro che salire sulla cima del Monte Deserto e sfidare la profezia. Noi, però, qui interrompiamo il racconto non sappiamo se riusciranno a salvare quell’universo oppure no, lasciamo a voi lettrici e a voi lettori immaginare il finale di questo racconto.

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