
Mastro Tonio si siede sul suo sgabello di legno e, per farla addormentare, racconta alla piccola Maja una favola che Giufà, il poeta ubriaco, aveva inventato pochi istanti prima.
“Tanto tempo fa il luogo dove sorgono le acque termali del Bagnaccio era abitato da buffi personaggi e da creature bizzarre.
Tutto iniziò quando un piccolo gatto assetato, di nome Arciboldo, sperdutosi nel nord di Viterbo, si mise a cercare dell’acqua.
Cercava e cercava, ma non riusciva a trovarne neanche una goccia!
Quella in cui viveva Arciboldo era l’era della grande siccità e sulla regione della Tuscia non pioveva da mesi tant’è che tutte le fontane erano diventate secche! E così, dopo giorni di stenti, il povero felino perse ogni speranza e decise di lasciarsi morire. Si accasciò a terra e attese che la nera signora munita di falce lo venisse a prendere per caricarlo sul suo tetro carro. Quand’ecco, d’improvviso, mostrarsi al suo orecchio il melodioso rumore dell’acqua. “Sarà forse un miraggio?” Si interrogò Arciboldo e concluse che nel dubbio valeva comunque la pena tentare.
Si alzò con fatica, si diresse caracollante nella direzione del suono e quando fu davanti a una enorme fontana la sua gioia fu incontenibile. L’acqua scorreva! Scorreva così tanto che sembrava un fiume in piena. Arciboldo iniziò a ridere come un bambino tanto era felice. Ma appena fece per dissetarsi, da lontano, una voce ordinò:
“Fermati! Vuoi forse rimetterci la lingua, sciocco gattaccio”.
Arciboldo si fermò di colpo, si voltò in direzione della voce e….. vide un vecchietto dalle lunghissime ciglia e, dietro di lui, una vera e propria città in miniatura in cui le case erano delle enormi automobili, i ristoranti erano all’aperto e il bagno un piccolo bosco di more e di rovi. Inoltre gli abitanti del villaggio sembravano essere tutti molto anziani. “Che strano posto” pensò Arciboldo.
Tormentato ancora dalla sete si fece coraggio e chiese al signore per quale motivo gli avesse impedito di abbeverarsi.
“Amico mio – disse il vecchietto sorridendo e versando su di una ciotola un po’ d’acqua – tu non sai dove ti trovi. Queste sono le mitologiche fonti termali del Bagnaccio. Non puoi bere quest’acqua. Rischieresti di ustionarti la lingua. La temperatura può arrivare fino a 60°, si tratta di acque speciali provenienti dalle viscere della terra e alimentate dalla lava vulcanica. Ti chiederai a cosa serve un’acqua che non può essere bevuta mentre sgorga? Devi sapere, amico mio, che queste terme hanno poteri curativi miracolosi. Qui ognuno di noi ha più di trecento anni. Cì è sufficiente immergerci una volta al giorno e il nostro processo di invecchiamento rallenta incredibilmente! Se vorrai fermarti sarai ospite gradito. Adoriamo i gatti e abbiamo fondato una piccola colonia felina. Ci basterà un po’ del tuo affetto e provvederemo noi al tuo benessere.
Da quel giorno terminò anche l’era della grande siccità e fece la sua ricomparsa la pioggia. Ad Arciboldo non pareva vero di potersi finalmente rilassare un po’ e godersi quello splendido paesaggio campagnolo immerso nell’erba e mescolato ad antichi ruderi d’epoca romana. Poco importa se trascorse alcuni anni della propria vita senza compiere grandi imprese. Fu coccolato da tutti e, in breve tempo, diventò anche un campione di briscola! Ma questa è un’altra storia. Te la racconterò domani.”Conclude Mastro Tonio. Poi guarda Maja dormire e pensa: “Sei così piccola, dolce amore mio, e non sai ancora quante e quali avventure il futuro ti riserverà.




