Un mondo un po’ piccino a dir la verità. Ogni giorno Sbarella faceva il giro del lago, passava per Anguillara, poi per Bracciano e alla fine faceva capolino sulla spiaggia di Trevignano. Era contenta perché le acque su cui sguazzava erano trasparenti e perché aveva un sacco di amici che galleggiavano insieme a lei. Ma quello spazio le stava un poco strettino. Doveva assolutamente conoscere quel che c’era oltre le colline! E così un giorno si fece coraggio e andò a parlare con il Figlio del Vento.
Doveva rivolgergli delle domande cui nessuna papera fin’ora era riuscita a dare una risposta. Il Figlio del Vento era un surfista e per le paperelle era come una divinità. Quando Sbarella gli si avvicinò egli, dapprincipio, non si accorse della sua presenza; lei era troppo piccina! Ma la nostra amica paperella sapeva come richiamare l’attenzione. Starnazzò! Il Figlio del Vento sobbalzò (tanto che il suo grande e strano braccio metallico si stava per staccare dal resto del corpo, ma fortunatamente con un’abile mossa il surfista lo recuperò) e la notò. La paperella respirò e poi gli disse:
“Signore, il nostro mondo è bellissimo, ma mi pare un poco piccino, mi sa dire, per caso, se al di fuori di questo oceano esistono altre terre? Il surfista scoppiò a ridere di grosso e, poi, disse: povera piccola paperella, forse non sai che tutto intorno c’è un mondo, ma che dico un mondo, un universo infinito da scoprire! La paperella fu sorpresa, ringraziò il signore e se ne tornò sulla sua bella spiaggetta. Per un paio di giorni si fermò a pensare e solo all’alba del terzo si decise a partire. Scoprirò il mondo e vedremo se troverò terre più splendide di questa! Esclamò.
Fu così che salutò le sue amiche; tutte avevano grandi lacrime sul becco e, nonostante l’immenso dolore, la nostra eroina partì per il suo fantastico viaggio. Trascorsero giorni, poi mesi e poi anni e nessuno seppe più niente dell’intrepida paperella. Ma un bel dì qualcuno intravide arrivare un’anziana e distinta papera con figli e nipotini. Era una famigliola bellissima. Qualche centenario riconobbe la vecchia amica, gli andò incontro e la salutò. Poi le chiese:
“Insomma, cara Sbarella, com’era questo mondo?” La papera rispose senza esitazione:
“Direi, senza dubbio, splendido e degno di essere visto, ma per quanto cercassi, mai ho trovato la bellezza di questa piccola grande spiaggia di Trevignano e così ho deciso di tornare e trascorrere i miei ultimi anni di vita in questo paradiso.”











